ETA’ MODERNA

1492

(26) L’edificio de La Bartolina viene diviso trai fratelli Bartolini come “casa da hoste” e metà “casa da lavoratore”.

1498

(26) Ubaldo degli Ubaldini è pievano della Chiesa di S.Felicita a Faltona.

(26) Il castello e la corte di Montazzi sono proprietà dei Formigoni.

1500

(47) Viene edificata la Chiesa della Madonna di Polcanto, santuario sull’antica strada maestra per le Salaiole, grazie alle oblazioni fatte dai viandanti a un’immagine della Vergine dipinta su un tabernacolo esistito adiacentemente il ponte che attraversa il T.Faltona per la strada delle Salaiole.

1503

(37) Viene collocato l’”oriolo” pubblico sulla torre di Borgo S.Lorenzo.

1515

(3) Il patronato della Chiesa di San Giusto a Montisassi è degli Adimari con rettore Don Filippo Adimari.

(3) Della scomparsa Chiesa di S.Iacopo a Monteacutolo è rettore il fiorentino don Filippo di Guido dè Mannelli.

(3) Don Bernardo di Giovanni Acciaiuoli è rettore della Chiesa di San Martino a Scopeto.

(3) Lodovico degli Adimari è rettore della Chiesa di Santa Maria a Bovino ma vi tiene un sostituto.

(3) Bernardo dè Gondi è rettore della Chiesa di S.Margherita a Valicava.

1516

(47) L’oratorio di S.Biagio a Sagginale è di patronato Mariotto Averardo dè Medici.

Il ponte sulla Sieve e la fornaci di terracotta a Sagginale (ASF – Particolare dalle Piante dei capitani di Parte Guelfa)

(49) Viene fondato a Borgo S.Lorenzo il Convento delle Domenicane di S.Caterina adiacente alla pieve.

1525

(49) La Chiesa di S.Donato al Cistio viene dichiarata prioria.

Chiesa di San Donato al Cistio

1527

(6) Nuova pestilenza nel Mugello e a Firenze. Tra maggio e novembre muoiono 40.000 persone.

(26) La Chiesa di S.Niccolò alla Pila viene annessa alla Chiesa di S.Donato a Polcanto.

1529

(3) Il mugellano Filippo Parenti, che a Campestri tiene acquartierate le sue genti in attesa degli aiuti da parte della Signoria, con l’aiuto di Albizzo da Fortuna di S.Godenzo, riconquista il Castello di Vicchio momentaneamente preso dai papalini e dalle truppe spagnole di Ramazzotto di Scaricalasino. Ciò avviene nell’ambito della guerra che vede i Medici contro Carlo VIII alleato di Albizzi e Visconti.

1542

(6) Il 13 giugno si registra un forte terremoto. Crolla il palazzo vicariale di Scarperia.

(13) Lunedì 13 giugno, alle ore 6,30 del mattino, per un tempo di circa 25 secondi si registrano una serie di scosse con epicentro Scarperia. Il paese subisce i maggiori danni ma distruzioni si registrano in tutto il Mugello, da Vicchio a Firenzuola a Vernio. Si contano in totale 120 morti e 3200 case distrutte. Le scosse di assestamento durano circa un mese. A beffa della popolazione, il duca Cosimo I istituisce nell’occasione un nuovo balzello per i mugellani. L’evento tellurico è accompagnato da “visioni” popolari interpretate come divine o addirittura miracolose. Secondo le teorie “filosofico-scientifiche” del tempo l’evento è imputato alle pressioni dei venti e dei vapori sotterranei ma l’intera popolazione lo percepisce come collera divina per i peccati dell’umanità. La classe dirigente (ecclesiastica e politica) organizza e coinvolge la gente in riti propiziatori. Addirittura il Duca, il 7 luglio, per proteggere la sua gente emana due “provvisioni” contro i bestemmiatori e i sodomiti ritenuti la causa dei catastrofici eventi per lesa maestà divina.

1548

(3) La Chiesa di S.Margherita a Valicava, abbandonata e quasi distrutta, viene raccomandata alla Chiesa di S.Andrea a Gricignano.

1551

(35) La popolazione di Vicchio è di 5320 anime.

1553

(26) Gli Olivieri vendono il loro palazzo di origine medievale, situato tra Gricignano e gli Ochi, alla famiglia fiorentina dei Deti che, successivamente, darà il proprio nome all’intero insediamento.

La “torre” de I Deti

1559

(24) Il 17 novembre Cosimo I, a scopo di protezione idrogeologica dei terreni divenuti eccessivamente franosi, emana una severa legge forestale per il crinale appenninico col seguente tono: “nessuna persona ardisca tagliare o far tagliare arbori o virgulti di qualunque sorte”.

1560

(54) Il 28 agosto Benvenuto Cellini, in visita a Vicchio e invitato a cena da un certo Don Filippo, subisce un tentativo di avvelenamento che gli porterà conseguenze per oltre un anno.

1562

(62) La Chiesa di S.Bartolomeo a Montazzi è riunita a Santa Maria a Olmi. La vecchia parrocchia viene concessa dal vescovo alla famiglia Formiconi ai quali succederanno i Pandolfini. La parrocchia di S.Bartolomeo versa annualmente all’episcopato fiorentino tre staia borghigiane di grano.

1564

(3) Vengono unite le Chiese di S.Maria a Bovino, S.Donato a Villa e S.Margherita alle Pozze.

1568

(27) La Chiesa di Barbiana (patronato Bizzeri) viene consacrata dal Vescovo Altoviti.

Chiesa di Sant’Andrea a Barbiana

(49) Viene eretta la Chiesa di S.Bartolomeo a Molezzano.

GRANDUCATO

1569

(44) Cosimo I fa costruire a S.Piero a Sieve, lungo la  Bolognese che passa da Firenzuola, una grande fortezza bastionata.

~1570

(50) Benvenuto Cellini risiede in un edificio vicino all’Oratorio della Misericordia a Vicchio.

1570

(16) Al Passo delle Salaiole vengono appesi i corpi di alcuni banditi orrendamente mutilati. Il luogo è quello dove essi erano soliti assalire viaggiatori e mercanti.

1573

(40) Beatrice de Garze Spagnuola partorisce la notte dell’ultimo di Carnevale nella Casa dei Ruoti da Campestri in Mugello, dove era stata condotta gravida su commissione e ordine del Cardinale Ferdinando. Il nome del nascituro è Geronimo, figlio naturale di Giacomo Boncompagni Castella di Castelo S.Angelo e Generale di Santa Chiesa (questi era figlio riconosciuto di papa Gregorio III). Il parto di Campestri servì a far sparire da Roma l’amante di Giacomo, Beatrice. Successivamente il papa organizzerà nozze prestigiose con un’altra donna per il proprio figlio. Anche a Girolamo sarà garantito un discreto futuro con un’accoglienza in casa Medici.

Villa Roti – Rocchi a Campestri

1578

(3) Il 18-19 maggio Bianca Capello è alla Chiesa di S.Maria a Olmi.

1585

(2) Da Granduchessa Bianca Capello torna come ospite alla Chiesa di S.Maria a Olmi assieme al Granduca Francesco .

1589

(3) (16) La Chiesa di S.Andrea a Barbiana, dopo vari patronati del popolo e della famiglia Bizzeri (che si estingue in questo anno), ritorna al Vescovo di Firenze.

1590

(16) Vari ponti sulla Sieve, tra cui quello di Sagginale, vengono danneggiati dalla piena.

Particolare di una mappa dei Capitani di Parte Guelfa del 1600 ca. (53)

1592

(39) I Roti acquistano l’abilità agli Uffizi (Aldo Giovannini IL FILO/2008).

1597

(24) Il 3 agosto la vallata è colpita nuovamente da un terremoto.

(3) Nella villa del Poggiolo, poco a NE di Viterete, muore il 26 dicembre a 88 anni Anton Francesco Gondi, due volte podestà a Borgo S.Lorenzo.

Villa Gondi sul Poggiolo sopra Viterete

1599

(4) In seguito a numerosi eventi alluvionali di tipo catastrofico, Cosimo I dè Medici emette una prima legge che proibisce nel Mugello il taglio del bosco per 1 miglio al di là e al di qua del crinale.

1604

(26) La chiesa di S.Stefano a Monteceraia va in rovina. La sua giurisdizione passa alla Chiesa di S.Ansano.

1607

(62) La proprietà del castello di Montazzi passa dai Pandolfini ai Bagnesi.

(49) Viene edificato l’Oratorio di S.Filippo Neri (o della Misericordia) a Vicchio.

1610

(43) Nasce in Mugello (Campestri ?) Ottavia Ruoti (poi suor Maria Celeste), una dei sette figli di Prospero di Santi Ruoti. Già nel 1619, assieme alla sorella Margherita è mandata nel convento francescano di S.Girolamo in Costa S.Giorgio a Firenze. Si distingue come scrittrice (viene accolta come membro onorario nell’Accademia degli Apatisti) ed è ricordata per la commedia spirituale del 1637 ”Giacob patriarca” e per l’opera teatrale “Natal di Cristo” del 1658. Morirà nel 1690.

1611

(24) L’8 settembre la vallata è colpita ancora dal terremoto.

(27) A Pescina viene costruita la Cappella di S.Anna (volta affrescata dal Poccetti) nella Villa Nerli poi Malagotti e infine Rosselli del Turco. Il cardinale Francesco Nerli utilizza la villa in estate.

Cappella di Sant’Anna a Pescina

1613

(16) Durante i restauri della Chiesa di S.Cresci si ritrovano resti umani attribuiti ai martiri della Valcava. Sempre in Valcava vengono rinvenuti reperti romani tra cui monete e oggetti votivi dedicati ad Esculapio.

(49) Viene fondato tra Borgo e S.Piero il Convento dei Cappuccini di S.Carlo

1614

(50) Risale a questa data l’attuale struttura del Castello di Uliveta.

1617

(6) A Borgo S.Lorenzo viene sostituito il ponte in legno sulla Sieve con uno in pietra per facilitare la viabilità della strada delle Salaiole. Il ponte ha nove arcate ed è fatto a gobba d’asino: “i tre archi di mezzo erano più sfogati e più alti degli altri sei”.

Particolare di una carta del XVII secolo raffigurante il versante settentrionale di Monte Giovi (53)

(26) Dalle Decime risulta che l’intero complesso de La Bartolina è proprietà di Francesco Fabbri “pizzicagnolo” di Borgo S.Lorenzo che aveva acquistato la cittadinanza fiorentina.

1622

(24) Data di costruzione della seconda campana (la più grande) della Chiesa di Campestri. E’ realizzata dall’aretino Niccolò de’ Gatti a spese di Ulisse de’ Guidi.

1624

(26) Viene edificata dalla famiglia Marucelli la Cappella di S.Francesco nella Villa di Viterete con affaccio sulla strada.

(26) I Deti vendono le loro proprietà tra Capitignano e gli Ochi alla famiglia dei Marucelli.

1626

(26) Un Tommaso di Iacopo dei Medici risulta proprietario a Montazzi di una casa da signore e da lavoratore.

1633

(3) Da questa data sino al 1646 è priore di S.Ansano il pittore Francesco di Filippo Furini che lavorò nella sua chiesa ed in altre parti del Mugello.

1635

(3) Pievano della Chiesa di S.Cresci in Valcava è Matteo delle Pozze che ivi morì.

Pieve di San Cresci in Valcava (da M.A.De Mozzi (52)) ridisegnata

1636

(62) Di una casa da signore e lavoratore in località Montazzi è proprietario Tommaso di Iacopo de’ Medici.

1652

(49)  Inizia la costruzione dell’Oratorio della Madonna del Meleto (Villore) che terminerà nel 1660.

1653

(3) Causa una moria di bestiame viene edificato un tabernacolo dedicato a S.Antonio lungo la strada presso la Chiesa di S.Felicita a Faltona.

1690

(43) Muore Suor Maria Clemente Ruoti.

1695

(42) In località La Rocca di Campestri è registrato un pezzo di terra da pastura di proprietà Domenico Andrea d’Antonio d’Andrea Boldrini (Decima Granducale).

1700

(24) Anche intorno a Vicchio nel ‘700 è molto praticato l’allevamento transumante che però entra in crisi con la bonifica della Maremma promossa dal granduca Leopoldo. I greggi e gli armenti vengono fatti pascolare sull’Alpe di Gattaia e Vezzano da maggio a settembre e poi trasferiti in Maremma dove i latifondi del demanio e degli enti religiosi, non ancora bonificati, offrono ampi spazi per la pastura. Il tragitto di bestie e pastori dura dai 7 ai 10 giorni con tappe di 20-25 km giornalieri, lungo sentieri per quanto possibile alternativi alla viabilità ordinaria e al tempo stesso lontani dai campi coltivati. Attraverso M.Giovi il bestiame giunge alle porte di Firenze, dove viene contato per valutare l’importo della prima gabella. Si segue poi l’itinerario Castelfiorentino-Volterra (altre due gabelle) per arrivare in Maremma. Qui la comunità di pastori prende possesso della vergheria (un villaggio di povere capanne costruite con erbe palustri) e vi rimane per 9 mesi insieme agli animali.

1702

(50) Viene edificato il campanile della Chiesa di S.Giovanni B.ta a Vicchio.

1704

(3) Si conclude la costruzione del portico tutto intorno alla Pieve di S.Cresci in Valcava con lo scopo di aggiungere consistenza al fabbricato.

1707

(16) A San Cresci la famiglia Gondi ospita il Granduca.

Oratorio di San Giovanni Battista nella Villa Gondi in Valcava

(42) In località La Rocca di Campestri risulta un pezzo di terra da pastura di proprietà Michele Roti (Decima Granducale).

1708

(39) In una mappa della fattoria del Poggiolo eseguita su commissione delle Monache del Cestello, viene rappresentato per la prima volta l’Oratorio della Madonna della Neve in riva destra della Sieve a Ponte a Vicchio. L’edificio è lungo 60 passi ed ospita un affresco quattrocentesco. Il patronato è della famiglia Morelli (Adriano Gasparrini, Novembre 2020).

Oratorio della Madonna della Neve a Ponte a Vicchio

1712

(24) A Ponte a Vicchio vi è un’osteria con macelleria di Antonio di Pietro Ruoti.

(42) Lo Spedale di San Paolo di Firenze possiede i seguenti beni in località La Rocca di Campestri (ex proprietà di Lorenzo Bastiere e precedentemente Gio.Maria Boldrini): diversi pezzi di terra lavorativa, vitata, fruttata, marronata, querciata con casa da lavoratore con … stanze compresa stalla e capanna. Confina con proprietà della Cappella di S.Apollonia, via che va al Cistio, S.Donato al Cistio, Boldrini, Guadagni, Boldrini mediante fosso del Rio… (Decima Granducale).

(26) Il Granduca Cosimo III fa edificare non distante dalla Pieve di S.Cresci in Valcava la Cappella di S.Cerbone

Cappella di San Cerbone

1716

(25) Tra i confinanti della Chiesa di San Bartolomeo al Montazzo troviamo un Francesco Morelli.

(62) Giuseppe Maria Brocchi diviene canonico della Prioria di Olmi.

1717

(25) L’arcivescovo di Firenze Tommaso Bonaventura della Gherardesca, in visita a S.Maria a Olmi, da incarico al priore Giuseppe Maria Brocchi di aprire un reliquiario che si trova in una cappella della chiesa. La quantità e la provenienza delle cose sante racchiuse nello scrigno è sorprendente. Entusiasta del prezioso ritrovamento il priore Brocchi chiede il permesso, poi accordato dal presule, di dividere i “pezzi” più notevoli per poterli portare anche nella propria cappella di famiglia a Firenze. Dei 13 involti “originali” ne derivano quindi 26 scatolini ben confezionati e soprattutto corredati del sigillo vescovile che finalmente ne attesta l’originalità (sic!). Va considerato che la prassi dell’epoca prevede che l’autenticità delle reliquie non sigillate dal vescovo resti sospesa  e quindi impedita la pubblica adorazione.

1718

(25) Viene confermata l’importanza della famiglia Morelli in questa parte del Mugello. Lorenzo Morelli detta un regolamento testamentario che il priore pro tempore della Chiesa di S.Maria a Olmi dovrà far rispettare relativamente alle doti  di tutte le fanciulle della propria famiglia. Doti da ricavarsi dai frutti di un fondo lasciato in eredità a tale proposito.

(26) A Montepulico viene eretto dalla locale famiglia Guidotti l’Oratorio di S.Lucia e della SS.Concezione.

Oratorio di Santa Lucia a Montepulico

1719

(24) Il 3 settembre il sindaco di S.Donato al Cistio denuncia che, a tarda sera, un gruppetto di 8 uomini completamente ubriachi si sono riuniti davanti alla chiesa di Vicchio incamminandosi poi verso il Cistio. Qui uno dei proprietari della fattoria Ruoti, svegliato dagli schiamazzi, affronta il gruppo insultando Pasquino Labardi e gli altri giovinastri, dopodichè  sfodera la spada di cui è armato ferendo Matteo Guidalotti a una mano e Lorenzo Megli al naso procurandogli una profonda ferita.

1721

(62) Il 6 marzo il proprietario sacerdote Domenico Lapi richiede l’autorizzazione vescovile per riutilizzare la Cappella di Santa Cristina al Castellare di Montazzi che è stata ripristinata come oratorio pubblico. La cappella, precedentemente proprietà dei Da Rabatta faceva anticamente parte probabilmente di una fortificazione longobarda e successivamente ubaldina detta appunto Il Castellare.

La Cappella di Santa Cristina al Castellare di Montazzi

1722

(25) La Prioria di Olmi possiede quattro poderi:

  1. Podere del Cancello (dove si trova la chiesa nel Popolo di S.Maria a Olmi)
  2. Podere del Poggiolino o Vigne (dirimpetto alla chiesa nello stesso popolo)
  3. Podere l’Acquitrino o Montazzi basso  
  4. Podere Montazzi alto

(26) Muore la contessa Anna Violante Ubaldini da Lutiano.

La fattoria di Lutiano Nuovo viene acquistata dai Lapi del Drago di Borgo S.Lorenzo.

Villa Le Fonti viene acquistata dalla famiglia Maganzi.

1723

(62) La Cappella di Santa Cristina al Castellare di Montazzi viene benedetta dal priore di Olmi Brocchi.

1726

(16) La contessa Anna Violante Ubaldini lascia in eredità a Giuseppe Maria Brocchi la Rocca di Lutiano Vecchio che verrà trasformata in villa.

Villa Ubaldini (poi Brocchi) a Lutiano Vecchio

(62) Giuseppe Maria Brocchi termina il suo impegno di canonico alla Chiesa di Olmi.

1730

(37) Accanto alla Pieve di S.Felicita a Faltona viene costruito l’Oratorio della Compagnia della SS.Annunziata.

(42) Dalla Decima Granducale risulta che lo Spedale di S.Paolo di Firenze (Gonfalone Lion d’Oro) possiede un podere nel Popolo di S.Romolo  Campestri, in luogo detto la Rocca consistente in terreni ad uso lavorativo, vigna, frutteto, marroneto, prato, bosco, macchia, pastura. Un pezzo di terra nel medesimo luogo con casa da lavoratore di n.8 stanze con stalla, capanna, vigna, frutteto, marroneto, querceto. Confina con la Cappella di S.Apollinare mediante via che va al Cistio, S.Donato del Cistio, Boldrini, Guadagni ….(ASF/M0 9).

(47) Il sacerdote Giuseppe Maria Brocchi fa costruire una villa signorile sopra i ruderi della Rocca di Lutiano Vecchio degli Ubaldini.

1731

(24) A San Quirico a Uliveta una banda di disperati, cercando un improbabile tesoro e scavando numerose fosse, trova ossa e teste di morti.

1732

(26) Il Brocchi fa edificare nella propria villa di Lutiano Vecchio una cappella dedicata a tutti i Santi.

Cappella di tutti i Santi Fiorentini nella Villa Brocchi a Lutiano Vecchio

(62) Muore Margherita degli Ubaldini cugina di Anna Maria Violante deceduta precedentemente. Con Margherita si estinguono gli Ubaldini da Lutiano. Tutti i suoi averi passeranno per decisione testamentaria ad un’associazione benefica fiorentina: i Buonomini di S.Martino che li metteranno all’asta l’anno successivo. I beni verranno suddivisi tra due religiosi: i reverendi Antonio Maganzi e Antonio Lapi.

1733

(62) I Medici rientrano in possesso di alcune proprietà a Montazzi momentaneamente in uso ai Bellincini Bagnesi.

1735

(26) La Chiesa di Santa Lucia a Monti (succeduta ad una più antica S.Martino a Monti) viene annessa alla Pieve di Faltona.

Ruderi della scomparsa Chiesa di Santa Lucia a Monti

1736

(26) Le proprietà dei Bellincini Bagnesi a Montazzi ritornano ai Medici.

LORENA

1739

(48) Il nuovo granduca lorenese e la consorte Maria Teresa d’Austria con il loro numeroso seguito superano il Passo del Giogo per raggiungere Firenze. Il passaggio, nonostante numerosi interventi ad hoc, è estremamente difficoltoso tanto che risulta necessario l’attacco alle vetture di pariglie supplementari costituite da cavalli e buoi.

Particolare della carta “Topografia della del Mugello situata alle falde degli Appennini in Toscana” in A.Brocchi 1748 (2)

LEGENDA: 34-De’ SSi. Ronconi a Via ed altra a Gricignano, 47-De’ SSi. Pandolfini alla Fonte, 48-Del Sr. DOr. Brocchi a Lutian Vecchio, 49-De’ SSi. Marucelli a Viterete, 50-De’ SSi. Maganzi a Lutian novo, 51-De’ SSi. Lapi a Montazzi e a Olmi, 52-De’ SS. Pesci agli Ochi, 53-Del Sr.CAVe. Gondi a S.Cresci, 54-De’ SSi. Ruoti a Campestri, 55-De’ SS. Giacomini al Cistio, 56-De’ SSi.Buoni a Boccagnello, 57-Del Sr.CAVe. Ansaldi alle Case, 58-De’ SSi. Rimbotti a Scopeto, 59-Dei SSi. Morelli a Montesassi

1743

(6) Il Castello di Vicchio è protetto da mura merlate alte circa 20 braccia e difese da quattro torri alte 40 braccia. Due poste a mezzogiorno, due a tramontana. Ci sono due porte, una detta al Borgo o Fiorentina, l’altra detta a Dicomano o a Oriente. Entrambe hanno imposte e cancelli che si chiudono di notte. Le famiglie principali sono i Guidi, i Buoni, i Ciatti e i Fabbrini. Il casello conta 300 anime. Essendo una Podesteria si compone di 3 Pivieri (Botena, San Cassiano in Padule o Viminiccio e Scopeto), 2 opere. Il Comune conta 4523 anime.

1744

(24) Nel Popolo di S.Romolo a Campestri ci sono 70 anime e 20 famiglie. Dicesi che la Chiesa sia stata consacrata dall’Arcivescovo S.Antonino ma non vi sono prove certe. Attualmente il rettore e P. Giuseppe Maria di Bartolommeo Dolci, i precedenti, in ordine erano: P.Giovanni Battista Ripaioli, messer Domenico Campani da S.Godenzo, messer Guidi da Vicchio.

In questo popolo abbiamo:

  • Villa dei Signori Roti in costa
  • Villa de Bartolini detta Padulivo in Costa
  • Villa dello Spedale di S.Paolo che antecedentemente fu di una famiglia Micceri.

(24) Nel Popolo di San Donato al Cistio ci sono 118 anime e 30 famiglie. Nello stesso popolo troviamo:

  • Villa dei signori Giacomini, con faccia a mezzogiorno e con sua moderna cappellina dedicata a S.Maria Maddalena dè Pazzi.
  • Villa dei signori Boldrini che dicesi anticamente proprietà dei Falconieri nobili fiorentini.
VIilla Giacomini al Cistio
Cappella di Santa Maria Maddalena dei Pazzi annessa alla Villa Giacomini al Cistio

1745

(35) La popolazione di Vicchio è di 5539 anime.

1747

(2) La Villa del Cistio dei Giacomini (precedentemente dei Galeazzi) che le hanno dato la forma attuale viene venduta a un ramo della famiglia Medici.

1748

(2) La Provincia del Mugello è divisa in 20 Pivieri. Tra le più importanti nobili famiglie mugellane troviamo i Ruoti a Campestri, i Giacomini al Cistio, i Guidi, Fabbrini, Buoni e Ciatti a Vicchio.

1748 : Le unità immobiliari più importanti sul versante nord di Monte Giovi
riportate secondo la proprietà ed in base alle indicazioni del Brocchi (2)

(2) Sotto la Prioria di S.Andrea a Barbiana e attigua alla chiesa vi è la Compagnia di S.Antonio Abate alla quale appartiene una Villetta dello Spedale S.Paolo di Firenze detto dè Convalescenti.

(2) I signori Alamanni hanno a Romignano il patronato dell’Oratorio della Madonna della Febbre. Il nome dell’edificio deriva dalla leggenda per la quale “molti fabbricitanti ricorsi all’intercessione della SS.Vergine, onorata ivi in una sua immagine, hanno recuperato la sanità …”

Oratorio della Madonna della Febbre a Romignano

(3) La villa di Viterete passa dai Marucelli, che ne sono proprietari sin dal XV secolo, ai Brunaccini, della qual famiglia, una Giovanna la recava in dote a un Compagni. Nei primi anni del’900 sarà proprietà dei Bruschi-Rosselli del Turco.

(2) Edifici notevoli nella Prioria di Santa Maria a Olmi:

  • Villa di Viterete di proprietà Marucelli
  • Villa “Il Castellare” lungo la strada di Sagginale di proprietà Lapi
  • Villetta nel Popolo di Montazzi sulla strada per San Cresci di proprietà Lapi, precedentemente Giraldi
  • Villa “La Fonte” a Lutiano Nuovo di proprietà Maganzi
  • Villa “Il Casone”, in passato un convento, a Lutiano Nuovo di proprietà Lapi
  • Villa “Il Poggiolo”, sulla collina di fronte a Olmi, di proprietà delle Monache Domenicane di Firenze, precedentemente dei Perini e dei Gondi.
  • Villa “Le Fonti” , tra Olmi e la Rocca di Lutiano”, di proprietà Pandolfini
  • Villa “a Parenti” di proprietà Parenti
  • Villa “La Bartolina”, ex-convento e ospizio di religiosi sulla strada delle Salaiole, di proprietà Fabbri
  • Villa “a Bottari”, in rovina sotto il poggio di Montazzi di proprietà Lapi, precedentemente Bottari
  • Villa “La Baldovinetta” in località Gricignano di proprietà delle Monache di S.Anna di Firenze, precedentemente Baldovinetti
  • Villa “Gli Alberi” tra le Salaiole e Gricignano” di proprietà Strozzi
  • Mulino di Campo Migliaio sul torrente Fistona di proprietà Diamanti.
Villa di Viterete

(2) Il complesso di Villa Le Case è residenza della famiglia degli Ansaldi. L’ingresso è costituito da un antico arco con stemma dei Medici; ciò significa che la villa è appartenuta ai Medici o costruita come sede di una loro fattoria. E’ stata proprietà anche dei Fabbrini che vi avevano eretto l’Oratorio si Sant’Anna.

Oratorio di Sant’Anna e portale di accesso al complesso di Villa Le Case nei pressi di Pimaggiore

1749

(34) Pietro Leopoldo fa iniziare i lavori per la rotabile della Futa in sostituzione della strada del Giogo poco praticabile e malsicura. L’isolamento di Vicchio diviene tangibile.

1750

(16) Sui monti della Valcava, vicino alla Pieve “sulla via militare antica che da Fiesole scende al ponte di Sagginale” vengono ritrovati reperti romani ad uso di sacrifici, monete di Nerone, Traiano, Decio, etc.

1751

(24) Grave carestia in Mugello. Il Granducato fornisce agli abitanti di Vicchio 200 staia di grano perché “costretti per vivere a sostentarsi di ghiande e di erbe senza sale, essendone trovati morti in più luoghi dalla fame”.

1752

(6) Viene ordinata la costruzione della nuova strada Bolognese che passa dalla Futa e Traversa. L’antica viabilità del Giogo è ormai impraticabile e troppo dispendiosa.

(16) Viene soppresso lo Spedale di San Biagio a Sagginale venduto a Pieretta e suo figlio per 62 scudi. Lo Spedale aveva originariamente anche cura della funzionalità del ponte sulla Sieve.

Particolare di una carta dei Capitani di Parte Guelfa risalente al XVIII secolo rappresentante la zona di Sagginale

1755

(48) Si conclude l’attività della Stazione di Posta dell’Uccellatoio sulla via Bolognese.

1757

(6) La Chiesa di Vicchio, originariamente una semplice cappella dipendente dalla Pieve di San Cassiano in Padule, viene decorata con il fonte battesimale.

1762

(6) Viene terminata la nuova Bolognese col seguente percorso: Uccellatoio, Valle del Carza, Novoli, Cafaggiolo, Ghireto, la Futa, Pietramala fino a Bologna. Questa direttrice va ad agganciarsi all’antica strada militare Barberino-Croci di Combiata-Val Marina-Prato-Firenze. La nuova viabilità porta grandi vantaggi economici a Barberino e grossi svantaggi a San Piero, Firenzuola e soprattutto Scarperia che ne rimangono escluse.

Da segnalare, sotto la guida del Gran Duca Pietro Leopoldo II la costruzione della Via Forlivese che da Pontassieve porta a Rufina, Dicomano, San Godenzo e poi in Romagna.

(51) Su richiesta specifica del Granduca che vuole un collegamento comodo tra Firenze e Bologna viene studiato un nuovo tracciato che a Novoli, 2 km da S.Piero a Sieve, si stacca dalla strada del Giogo e, sfiorando il Castello di Cafaggiolo, si dirige verso NE fino al passo della Futa. Per raggiungere questo valico percorre la cresta di una dorsale che sale dolcemente verso Montecarelli e S.Lucia seguendo una mulattiera che in sostanza ricalca il tracciato della Flaminia Militare. Poco a sud di Montecarelli si immette un’altra mulattiera proveniente da Barberino M.llo, proprio dove anche oggi esiste il bivio per dirigersi a quel paese.

Si concludono i lavori che vedono per la prima volta, dopo l’età imperiale romana, valicare agevolmente l’Appennino attraverso la Futa con carri e carrozze.

(24) Il 15 aprile la vallata è colpita dall’ennesimo terremoto.

1763

(62) Dallo stato di famiglia di Francesco Lapi residente nella Villa di Montazzi risultano i seguenti componenti: Francesco, 49 anni capofamiglia; Teresa Mannini, 37 anni consorte e 5 figli (Antonio, 13 anni futuro sacerdote; Alessandra, 9 anni; Ottavio, 7 anni; Caterina, 5 anni e Pier Luigi, 2 anni). Nella casa detta “il Poderino”, vicino alla villa, vive un pigionale di nome Giuseppe Orlandi.

Villa Lapi a Montazzi

1765

(24) I Guidotti vendono ai Buoni delle Ruote una marroneta a Campestri per 99 scudi.

1767

(24) Da questa data, e successivamente ogni 3-4 anni, il vaiolo si ripresenta imperversando nel Mugello.

1770

(16) Con la morte di Caterina Gondi tutte le estesissime proprietà della famiglia nella zona di San Cresci passano al Nobile Conservatorio della Quiete.

Villa Gondi (La Quiete) a San Cresci in Valcava

(48) Tra il 29 e 30 marzo Wolgang Amadeus Mozart e suo padre Leopold attraversano l’Appennino al Passo della Futa tra Bologna e Firenze. Il clima è freddo e piovoso.

(26) Antonio Fabbri vende l’immobile de La Bartolina ai Marucelli.

1772-1781

(24) In questi anni sono attivi a Vicchio 22 mulini e 3 gualchiere:

Nel corso del Torrente Rimaggio vi sono 4 mulini:

  • 1 ad un palmento del cav. Verdiano Rimbotti nel Popolo di S.Donato al Cistio
  • 1 ad un palmento di Pier Lorenzo e fratelli Vettori nel Popolo di S.Jacopo a Montacutolo
  • 1 ad un palmento di Pandolfo Ruoti nel Popolo di S.Romolo a Campestri (mugnaio Gaspero Mannelli)
  • 1 ad un palmento di Lorenzo Giacomini sul fiume del Cistio nel Popolo di S.Donato al Cistio

Nel corso del Torrente Corolla vi sono 2 mulini:

  • 1 ad un palmento di Andrea Pardelli nel Popolo di S.Quirico a Uliveta
  • 1 ad un palmento di Cesare Maria delle Pozze nel Popolo di S.Donato a Villa.

1773

(47) Il 22 settembre, con decreto vescovile, viene soppressa la chiesa parrocchiale di San Giusto a Monte Sassi e raccomandata al parroco della cura di Vicchio.

1775

(26) Il 5 luglio Michele di Domenico Maganzi acquista da Ugolino e Domenico figli di Giordano Vincenzo di Ugolino di Piero della Vernaccia il podere di Capitignano.

Capitagnano

1776

(24) Dal registro del Catasto Lorenese risulta che i Frati di S.Salvatore a Settimo e le Monache dell’Ospedale di S.Paolo di Firenze avevano proprietà a Campestri e, la Cappella di S.Pier Maggiore di Firenze, anche al Cistio.

(42) Stagi Agostino di Jacopo possiede in località la Rocca di Campestri diversi pezzi di terra lavorativa, vitata, fruttata, marronata, prativa, boscata, macchiata, pasturata a sodo e un pezzo di terra con casa da lavoratore di 8 stanze comprensiva di stalla e capanna (ex proprietà Gio Maria Boldrini). Confina con le proprietà della Cappella di S.Apollonia, la via del Cistio, S.Donato al Cistio, Boldrini, Guadagni, Boldrini (Catasto Lorenese).

(26) La Villa Il Poggiolo alle Salaiole appartiene alle Monache di S.Anna a Firenze. Un tempo era proprietà dei Marchesi Lavaggi e, precedentemente, dimora dei Baldovinetti, famiglia originaria del luogo e forse imparentata con i Guidi.

Villa Il Poggiolo alle Salaiole

(49) il Granduca Pietro Leopoldo, a causa di una grave decadenza, toglie ai Francescani la proprietà di tutto il complesso del Convento di Bosco ai Frati. La biblioteca e importanti reliquiari vengono trasferiti.

Convento di Bosco ai Frati

1780

(4) Pressato da più parti il Granduca Pietro Leopoldo emana un editto che annulla le limitazioni imposte nel 1599 per il taglio del bosco. All’indomani di questa liberalizzazione il Mugello diviene meta di boscaioli e carbonai giunti fin dalla Lombardia.

1781

(42) In località Le Canicce (originariamente Le Fonti) il Granduca fa edificare un ospedale per trovatelli su proprietà Pecori Giraldi.

La Cappella delle Canicce

In esso vengono temporaneamente accolti i bambini che successivamente verranno trasferiti all’Ospedale degli Innocenti di Firenze per l’allattamento. Il nuovo ospedale fungerà anche da centro di raccolta degli ospedaletti minori sempre sotto l’autorità dagli “Innocenti”.  Il fondo della fattoria-ospedale delle Canicce, risulta composto dalle scritture dell’ospedaletto omonimo, annesso e sottoposto agli Innocenti, da quelle inerenti alla conduzione della fattoria e da un piccolo fondo aggiunto, relativo all’amministrazione del podere di Larciano, di proprietà dei frati di Santa Croce di Firenze.

(Archivio Ospedale degli Innocenti, Firenze).

1782

(42) In data 3 maggio lo Spedale di S.Maria Nuova di Firenze vende a Stagi Agostino di Jacopo alcune proprietà in località La Rocca di Campestri (Catasto Lorenese/Liretta 1776-1796).

1785

(6) Viene soppressa la Pieve di S.Stefano in Botena a favore della Chiesa di Vicchio.

1789

(62) Il fattore di Montazzi è Lorenzo Mei dell’antica famiglia colonica risalente al 1600.

(62) Si concludono i lavori per la bella casa colonica nel Podere dell’Acquitrino di Montazzi sotto l’egida del priore d’Olmi Deodato Taddei.

1791

(42) In data 30 agosto i fratelli Simone Antonio Maria Roti, Carl’Antonio Maria Roti, Pandolfo Patrizio Giuseppe Maria Roti, Brunetto Ruberto Maria Roti, fanno richiesta di patriziato alla Deputazione Sopra la Nobiltà e Cittadinanza (ASF/M0 9).

1792

(62) Il priore Taddei di Olmi fa ripristinare l’antico vivaio per l’allevamento di pesci nel Podere dell’Acquitrino alimentato dal Torrente Morella.

1798

(24) Il centro di Vicchio conta 700 anime, il doppio di 50 anni prima.

(26) L’edificio delle Canicce, oggi fattoria, appartiene all’Ospedale degli Innocenti di Firenze che lo utilizza anche come spedale con “una balia fissa, due soprabbalie”. Fino al 1776, almeno, la villa appartiene alla famiglia Doni.

Il Mulino delle Canicce